Denuncia a Monti e Napolitano, l’iniziativa si espande a macchia d olio,l inizio di un colpo di stato
Mentre la notizia della denuncia contro i capi di governo e tutti i parlamentari, depositata dall’Avvocato Paola Musu, fa il giro del web passando di condivisione in condivisione attraverso il più famosi social network, un altro cittadino italiano fa propria la denuncia. Paolo Barnard, deposita la sua querela contro il “Golpe Finanziario” ai carabinieri il 2 Aprile 2012 e lancia un appello.
Net1News ha intervistato in esclusiva Barnard.
Quanti anni ha?
54.
Chi è lei?
Sono un giornalista, o forse lo sono stato, e come tale ho lavorato per innumerevoli testate nazionali fra quotidiani e periodici, come La Stampa, Il Manifesto, Il Corriere della Sera, Il Mattino, Il Secolo di Genova, La Repubblica, La Voce di Montanelli, Il Sabato, Chorus, Oggi, Avvenimenti e altri.
Adesso di cosa si occupa? Lavoro a tempo pieno per denunciare e per proporre rimedi sensati al Colpo di Stato Finanziario in Europa, che ha già terminato la democrazia partecipativa in Italia e altrove, e che deprederà intere generazioni di italiani per l’esclusivo profitto di elite finanziarie. Ho scritto tutto in Il Più Grande Crimine 2011, scaricabile gratuitamente su www.paolobarnard.info.
Come è nata l’idea di depositare a sua volta una denuncia contro quello che lei chiama Golpe Finanziario? Da anni sostengo che gli autori del golpe sono dei criminali (da Prodi ad Andreatta, da Scognamiglio a Carli, Amato, Draghi, D’Alema, et. altri, e poi Monti e Napolitano), ma non avevo un sostegno giuridico specifico per poter attuare una vera e propria denuncia. L’avvocato cagliaritano Paola Musu ha per prima formalizzato una denuncia competente, e io l’ho subito colta al volo.
Cosa le hanno detto quando ha depositato la denuncia ai carabinieri? Che facevo bene. Non posso aggiungere altro. Ma è evidente che chi fra i tutori della legalità è ancora onesto non può non aver compreso che questi criminali finanziari sono determinati a distruggere tutta la funzione pubblica, e a delegittimare Stati e costituzioni.
Cosa le dicono i colleghi e i conoscenti di questo? I colleghi? Chi? Sono l’unico giornalista in Italia che dice e denuncia queste cose. I conoscenti, bè, sono un po’ sconcertati. Far capire alla gente comune cosa sta accadendo, e cosa è già accaduto, è un’impresa. Tutto è stato fatto dietro le spalle dei cittadini, e ora a questi sembra che io gli stia raccontando un film. Purtroppo è tutto vero, e se solo la gente si guardasse intorno capirebbe che in effetti ci stanno distruggendo, famiglie, redditi e aziende.
Se e come è cambiata la sua vita dopo aver sporto la regolare denuncia? Mi sento meglio, finalmente qualcosa di concreto. Un po’ come mi sentii dopo il Summit MMT di Rimini. Viviamo nell’era dell’industria della denuncia mediatica e dell’indignazione di piazza. Troppa roba, e troppo poco agire nel concreto.
Quali sono ora le sue speranze? Nessuna, non ho speranza che gli italiani sappiano capire e soprattutto avere il coraggio di ribellarsi. Il Potere ha lavorato per 40 anni proprio per intontire la gente oltre ogni speranza. Io lotto per istinto morale, non perché credo che qualcosa accadrà.
Vuole aggiungere altro a quanto già detto nella denuncia? Che la reale situazione è molto molto peggio di così, ma se la raccontassimo tutta verremmo presi veramente per fantasisti.