Argenta:referendum per diventare parte della romagna,la pianura emiliana non attira più
Il Sindaco di Argenta ha nascosto la verità al Consiglio Comunale. Si tratta di un atteggiamento gravemente offensivo che ormai non mi sorprende più di tanto e che tuttavia risulta inaccettabile e merita la condanna più netta.
Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, ho presentato una interrogazione sul prossimo riassetto dei territori Provinciali, chiedendo che sul tema si proceda a consultare i cittadini, anche in vista di una possibile adesione di Argenta alla costituenda grande Provincia di Romagna. Il Sindaco, specificando che mancano ancora disposizioni precise, mi ha invitata a riproporre la questione con una mozione, affermando comunque che “la discussione deve avvenire in Consiglio”.
Egli si è invece guardato bene dal rivelare che per il giorno successivo era già fissata in Provincia una riunione nella quale i Sindaci erano chiamati ad esprimere la loro posizione. Alla fine, Fiorentini si è espresso a favore del mantenimento della Provincia di Ferrara, senza consultare alcuno e decidendo da solo per l’intera cittadinanza Argentana.
La mia opinione è che la storica debolezza di Ferrara non potrà che aggravarsi, in un quadro di aggregazioni fra territori che già oggi si presentano notevolmente più forti dal punto di vista economico. La nascita di due grandi Province, la prima da Modena a Piacenza e la seconda da Ravenna a Rimini, lungi dal costituire unicamente una minaccia, al contrario apre nuove possibilità per quelle comunità che intendono ragionare in termini di interesse comune e non di salvataggio di poche poltrone.
Tutti concordano sul fatto che un peso sempre maggiore sarà rivestito dalle Unioni di Comuni. Ebbene, Argenta confina con l’Unione della Bassa Romagna, una fra le prime in Italia, alla quale già ci legano numerosi tratti comuni e nel cui ambito potremmo trovare un tessuto di imprese più ricco ed articolato, con tutto il corredo di opportunità che ne consegue. Il provvedimento governativo di riduzione delle Province ci offre dunque la possibilità di operare una scelta: restare legati ad una condizione di minorità oppure, al contrario, ricercare migliori opportunità di sviluppo, soprattutto per i nostri giovani. Quello che però non si discute è che su una decisione di questa importanza, che influirà sulle generazioni future, deve potersi esprimere la volontà popolare, attraverso un referendum indetto nel territorio comunale.
Fiorentini è semplicemente il Sindaco e mi dispiace informarlo del fatto che egli ha l’obbligo di misurarsi con una volontà superiore alla sua, quella popolare. Senza questa elementare consapevolezza, visto che ad Argenta siamo in Fiera, è facile prevedere che un Sindaco troppo pieno di sé rischia la fine dei quei tanti palloncini che finiscono ogni giorno fra le nuvole.
Gabriella Azzalli, capogruppo di Argenta Rinnovamento