Kitesurf, il cambio di direzione
Dopo il post dedicato alla partenza, ecco a voi un altro video didattico al rallentatore. Questa volta si tratta di quello che in gergo nautico si chiama “cambio di mure”. Il tutorial è stato realizzato in condizioni fin troppo ottimali di acqua piatta (laghetto antistante la spiaggia di San Teodoro ad Olbia), ma le difficoltà in più che potreste incontrare nel caso di formazione d’onda sono facilmente superabili con la pratica. Per imparare a fare le virate, infatti, il posto ideale è uno specchio d’acqua senza onde, appunto come un laghetto. Il massimo però sarebbe che non ci fossero solo 20 cm d’acqua come nel caso del video (altrimenti, se venite trascinati, vi fate molto male).
La teoria è questa: (non ci sono differenze se state navigando “mure a dritta”, cioè con il vento che proviene dalla vostra destra, oppure “mure a sinistra”)
1 – Spingete con il piede posteriore sulla poppa della tavola (parte terminale posteriore) accennando un’andatura di bolina. Se necessario piegate le gambe per non farvi trascinare dalla vela in avanti oltre la tavola
2 – Portate il kite allo zenith e, molto rapidamente, mandatelo verso il bordo finestra opposto a quello in cui si trovava prima
3 – Lasciatevi portare senza stendere troppo le gambe e senza attaccarvi alla barra finché non sarete pronti per cambiare l’assetto
4 – Piegate leggermente la gamba posteriore (che è l’anteriore dell’andatura precedente) per portarvi la tavola sotto il sedere (stesso concetto della partenza) e stendete quella anteriore (che sarebbe la posteriore dell’andatura precedente)
5 – Se avete bisogno di trazione (pull) mandate giù il kite, se avete bisogno di sollevamento mandatelo su (lift). In genere avrete bisogno di trazione.
Relativamente alla tavola, le fasi distinguibili sono 3:
1 – Pop: accenno di bolina con il kite ancora in trazione (è una manovra che si fa tutta con la tavola e le gambe, NON con la vela).
2 – Slide: la tavola scivola via nella direzione del vento senza opporre resistenza.
3 – Go: recupero dell’assetto di navigazione (con tavola e vela).
La fase di “pop” è comune ai salti, ma in quest’ultimo caso va eseguita in maniera improvvisa e violenta, mentre, per il cambio di mure, va fatta in maniera graduale stringendo la manovra solo alla fine. Qui potete vedere alcuni “pop” radicali.
E’ la parte più importante perché imposta la manovra e se non la fate rischiate di essere trascinati dalla vela oltre la tavola cadendo a faccia in avanti e perdendo di vista la vela. Il pop serve anche ad evitare che perdiate troppa acqua nel cambio di mure dopo che magari avete fatto una faticaccia immane a bolinare per risalire il vento. Man mano che acquisite sicurezza con la manovra dovrete cercare di far durare il meno possibile la fase di slide (che vi riporta sottovento).
Meno slide fate e meno tornate sottovento. Nel video vi potete accorgere che, grazie al pop, nel tornare indietro, il kiter non ha fatto altro che rimettersi sulla scia da dove veniva, quindi, in sostanza non ha perso acqua e, se avesse accorciato i tempi di slide, sarebbe riuscito addirittura a guadagnare una posizione sopravvento alla scia dell’andata. Le vele che vedete nell’inquadratura sono di altri ktier e non dovete prenderle in considerazione. Se ci sono domande, le potete fare nei commenti.
Kitesurf, il cambio di direzione é stato pubblicato su outdoorblog alle 14:00 di mercoledì 09 giugno 2010.