Tra le poche aree italiane dove praticare il freeride c’è il Passo San Pellegrino
Se non l’avete mai fatto, per il giusto timore di dar luogo a valanghe o di rimanerne seppelliti, ora è giunto il momento di provare a sciare fuori pista, attività ora chiamata “freeride”. Lo sci fuori pista, su neve fresca, dà un’ebbrezza unica, quella della libertà di scegliere il proprio percorso lontano dalle piste affollate. Adesso è possibile cimentarsi in questo sport al Passo San Pellegrino (sul confine fra Veneto e Trentino), con la Col Margherita Freeride Experience.
L’area riservata al Freeride, sul versante settentrionale del Col Margherita, è stata esaminata ed approvata dalla Provincia, dal Comune, dal Soccorso Alpino e dalla Società Impianti ed è dotata di segnaletica, di controllo del corretto funzionamento dell’ARTVA (il dispositivo che permette di essere trovati sotto la neve), di personale in grado di fornire indicazioni sul rischio di valanghe, scarsa visibilità o innevamento non sufficiente e di un servizio di soccorso, gestito dalla Polizia di Stato e dal Soccorso Alpino.
In Italia sono ancora pochi i luoghi messi in sicurezza per il fuori pista: oltre al Passo San Pellegrino, ci sono Courmayeur in Valle d’Aosta e Alagna Valsesia in Piemonte. Altrimenti, bisogna uscire dai confini e recarsi in Francia, per esempio a Chamonix, o in Svizzera, per esempio a Verbier nel comprensorio 4 Vallees.
Per muovere i primi passi nel fuori pista l’ideale sarebbe seguire un corso di lezioni, ma chi volesse tentare l’avventura senza passare per il maestro, ricordi di munirsi degli sci più adatti, belli larghi, di tenere le ginocchia unite e il peso in avanti, di aiutarsi con le braccia e spostando il peso del corpo e di effettuare movimenti dolci ed armoniosi.