Autore: martina

COMUNICAZIONE DEL SINDACO DI ARGENTA:PEGGIORAMENTO NEVE E GHIACCIO

COMUNICAZIONE DEL SINDACO DI ARGENTA:PEGGIORAMENTO NEVE E GHIACCIO

La situazione metereologica è in fase di peggioramento. Consigliamo di uscire di casa solo se necessario. Si preannunciano gelate e temperature a meno 10 gradi che non consentiranno nemmeno al sale di svolgere la sua funzione. Il vento complica la situazione accumulando neve improvvisamente lungo le strade. Il nostro impegno è costante e massimo. Per urgenze è possibile contattare la polizia municipale 0532-330301.

 

Neve e gelo da Nord a Sud ‎

Neve e gelo da Nord a Sud ‎

ROMA, 2 FEB – E’ sempre piu’ difficile la situazione dei trasporti in gran parte del Paese, a causa del gelo e della neve. Cancellati diversi collegamenti aerei da e per Linate, disagi sui treni in transito per l’Emilia-Romagna, scuole chiuse in 50 Comuni del Molise, e non solo, mentre dalla Liguria alla Calabria le prime ore del mattino sono state segnate dall’emergenza ghiaccio. In Toscana, l’isola di Gorgona, sede di un penitenziario, e’rimasta isolata per il vento. Bora a Trieste e neve anche in Sardegna.

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La neve blocca aeroporti e ferrovie‎

La neve blocca aeroporti e ferrovie‎

Neve autostrade – Il maltempo che ha investito l’Italia in questi giorni ha finito per paralizzare l’intera nazione. Neve sulle autostrade, treni bloccati dalle ferrovie, voli cancellati. La neve ha creato disguidi in tutto il belpaese bloccano autostrade, aeroporti e ferrovie. La situazione treni appare leggermente migliore visto che tranne alcune regioni “critiche come Emilia Romagna e Piemonte i treni sembrano circolare, nonostante i consueti rallentamenti e ritardi per via della neve. Bologna e tutta l’Emilia Romagna sono infatti interessate da abbondanti nevicate, stesso discorso per il Piemonte, anche se non viene segnalato alcun problema al momento per le linee ad alta velocità “Roma-Napoli” e Torino Milano.

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Neve in tutta Italia quindi, disagi per le ferrovie anche se i treni bloccati sono pochi, a preoccupare è la neve sulle autostrade. Ad aggravare la difficile situazione climatica è il mancato rispetto di alcuni divieti di transito a cui sono sottoposti i veicoli con un peso di oltre 7.5 tonnellate e dalla mancanza di gomme e catene antineve di molte autovetture. La situazione appare ancora difficile quindi, almeno al Nord Italia e per quanto riguarda gli aeroporti, interessati da particolari disagi con molti voli cancellati.

Aeroporti bloccati – Voli cancellati: il freddo e il gelo unitamente ai ritardi delle ferrovie per via dei treni bloccati dalla neve (neve presente anche sulle autostrade) ha creato molti disagi agli aeroporti che dal canto loro hanno disposto la cancellazione di molti voli aerei. Il gelo che ha “flaggellato” il Nord Italia ha portato ad una drastica riduzione del numero di voli dagli aeroporti di Linate, Malpensa e Fiumicino, tuttavia non sono previsti particolari problemi per le prossime ore ed i giorni a venire.

 

Macedonia:albanesi bruciano chiese cristiane

Macedonia:albanesi bruciano chiese cristiane

Una chiesa ortodossa nella località si Labunishta, nel sudovest della Macedonia, è stata seriamente danneggiata da un incendio qualche sera fa. I primi sospetti sono caduti sulla minoranza albanese di religione musulmana, probabilmente contrariata per delle offese all’Islam in una recente sfilata di carnevale nella vicina località di Vevcani.

Negli ultimi giorni sono cresciute le tensioni interetniche, con delle proteste da parte albanese (circa il 25 per cento della popolazione macedone) per alcune maschere sfilate al tradizionale carnevale di Vevcani lo scorso 13-14 gennaio, ritenute offensive per il Corano.

La comunità islamica ha chiesto le scuse formali da parte delle autorità locali di Vevcani, esigendo una punizione per chi ha offeso il libro sacro e ha insultato gli albanesi. Il sindaco del paese si è però rifiutato, sostenendo che si è trattato di una satira come tutte le altre e che non vi era alcun intento denigratorio nè contro l’Islam nè contro la comunità albanese.

 

 

Ecco come Monti svenderà l’Italia alla Merkel

Ecco come Monti svenderà l’Italia alla Merkel

Monti sta sacrificando la sovranità nazionale per ingraziarsi la Merkel e la tecnocrazia europea. Dopo il diktat della Merkel alla Grecia ormai siamo in guerra. Non con i carri armati ma con la finanza, che è pur sempre un’arma di distruzione di massa che a livello globale sta destabilizzando gli Stati sovrani, estromettendo dal potere governi democraticamenteeletti, costando cifre da capogiro a causa della speculazione e mietendo milioni di vittime.

Non sono morti ammazzati ma morti dentro: persone che perdono la certezza della vita, a cui viene lesa la dignità, che non sono più libere di scegliere, ridotte in povertà o alla fame, costrette alla solitudine dell’emigrazione o di chi non avrà mai una propria famiglia, comunque impossibilitate ad essere pienamente se stesse a casa propria. Talune preferiscono suicidarsi, come i nostri imprenditori sopraffatti dall’attesa per i crediti contratti con lo Stato, mentre per ora una maggioranza relativa si rassegna al «male minore» confidando in un miracolo affidato alle tecnocrazie espressione dei poteri finanziari transnazionali, nella convinzione che non vi sia alternativa alla competizione fino all’ultimo sangue nello scenario della finanza e dell’economia globalizzata.

Come in tutte le guerre si creano e perfezionano le alleanze regionali e internazionali, si proclama lo stato d’emergenza che consente di imporre dei regimi autoritari nel nome dell’interesse supremo dello Stato, si affilano le armi e si emanano gli ultimatum. Tale è l’annuncio che la Germania vuole commissariare la Grecia ottenendone il riconoscimentodell’autorità, in cambio del nuovo maxiprestito da 130 miliardi di euro, di un super-Commissario europeo al Bilancio e ai Conti pubblici con potere di intervento sulla gestione delle sue finanze.

Il diktat tedesco conferma che questa Unione Europea è proiettata verso la costituzione di un super- Stato dove verrà del tutto meno la sovranità nazionale dei singoli Paesi aderenti all’eurozona. E se persino il premier Papademos, ex vicepresidente della Bce (Banca centrale europea) ed ex governatore della Banca centrale greca, ha respinto la richiesta tedesca perché «queste competenze appartengono alla sovranità nazionale », ci domandiamo se invece l’atteggiamento di assoluta accondiscendenza della Merkel, di Sarkozy e di Draghi nei confronti di Monti non si spieghi con il fatto che il nostro capo di governo ha già sostanzialmente accettato ciò che Papademos esclude, ovvero la svendita della sovranità nazionale dell’Italia in un contesto dove la gestione delle Finanze, del Bilancio e dell’Economia sarà appannaggio esclusivo di una tecnocrazia che prenderà ordini direttamente da Bruxelles.

A differenza di Papademos, Monti gode di un fronte interno incredibilmente coeso grazie alla regia altamente discutibile del capo dello Stato Napolitano e al non meno grave sostegno della Chiesa cattolica, culminati nell’auto- commissariamento del Parlamento e dei maggiori partiti, nell’allineamento di gran parte degli organi d’informazione e nell’accondiscendenza della magistratura. Neppure sotto il fascismo si registrò un tale appiattimento in modo spontaneo del fronte interno. Il fatto che sono gli stessi italiani – tutti gli eletti e buona parte degli elettori – a rinunciare volontariamente alla democrazia sostanziale, evidenzia che quella di Monti è la peggiore delle dittature.

Ma è proprio vero che non vi sia alternativa a questa nuova guerra mondiale dove l’Unione Europea dovrebbe trasformarsi in un blocco monolitico governato in modo autoritario per poter reggere la sfida con gli Stati Uniti, la Cina, l’India,la Russia e le altre potenze emergenti in Asia, America Latina e Africa? Siamo proprio certi che la nostra sopravvivenza è indissolubilmente legata alla prospettiva di crescita verso la dimensione «macro», costringendoci a investire nell’ambito quantitativo per produrre sempre di più, mettendo pertanto al centro la moneta e affidando la nostra sorte alle tecnocrazie finanziarie?

Ebbene io dico che non è affatto così. Vi invito a fermarci per riflettere dentro di noi. Recuperiamo l’uso della ragione, il dirittodovere alla valutazione e alla critica di ciò che oggi la dittatura politica e mediatica ci propina come l’unica verità; riscattiamo il sano amor proprio che ci porta a concepirci come il centro della vita quali persone depositarie di valori non negoziabili; emancipiamoci dall’ideologia dominante dei cittadini-gregari e diventiamo protagonisti che non solo ragionano e credono, ma sono soprattutto in grado di agire per costruire un’alternativa che ci consenta di essere autenticamente noi stessi a casa nostra. Investiamo nella dimensione dell’essere anziché dell’avere, scommettiamo nella prospettiva del «micro» anziché del «macro », perseguiamo il traguardo del bene comune da condividere con le persone che ci scegliamo e che amiamo anziché farci trascinare nella follia di una guerra mondiale per conquistare il primato finanziario, scontrandoci con persone che non conosciamo ma che diventano nemici perché sono più ricchi, producono di più e consumano di più.

Affranchiamoci da questa trappola infernale tesa dai criminali che hanno inquinato la finanza mondiale con i titoli spazzatura e dai tecnocrati che vorrebbero trasformarci in adoratori del dio euro. Diciamo no alla guerra finanziaria mondiale, no al super-Stato europeo, no alla divinità dell’euro, no alla dittatura di Monti.

di Magdi Cristiano Allam
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albano laziale:stupra vicina di casa arrestato italiano di 36 anni

albano laziale:stupra vicina di casa arrestato italiano di 36 anni

ROMA – Ha bussato alla porta del vicino e dopo aver tentato una rapina ha portato via sua moglie, sequestrandola e tentando di stuprarla. Cocaina e film hard sono stati il mix di alcuni minuti di follia per un 36/enne ad Albano Laziale, vicino Roma, arrestato dai carabinieri per violenza sessuale, tentata rapina, lesioni aggravate e sequestro di persona. La scorsa notte intorno alle due l’aggressore, un italiano che era sotto effetto della cocaina, è sceso al secondo piano del palazzo dove abita bussando alla porta di una giovane coppia di vicini suoi compaesani. L’uomo ha minacciato con un coltello il 30/enne che gli aveva aperto, chiedendogli dei soldi. Ne è nata una colluttazione. Sentendo i rumori si è affacciata anche la moglie del giovane, di 28 anni, e quando l’aggressore l’ha vista si è avventato su di lei trascinandola via nella sua abitazione al piano di sopra e brandendo il coltello. Il 36/enne si è barricato in casa e ha tentato di violentare la donna cominciando a palpeggiarla. La vittima ha cercato di difendersi: si è divincolata prendendo il coltello, sferrando contro di lui alcuni colpi agli arti e chiudendosi in bagno. Sul posto sono poi arrivati i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo, avvertiti dal marito della donna, che sono riusciti ad entrare arrampicandosi dal balcone di un appartamento adiacente e a neutralizzare l’aggressore. Il 36/enne stava tentando di entrare in bagno da una finestra. Nell’appartamento i carabinieri hanno trovato ancora il televisore acceso con un film hard che l’uomo stava guardando prima dell’aggressione. L’aggressore, che lavora come barista ed è descritto da tutti come una persona schiva, è ora piantonato all’ospedale di Albano Laziale con venti giorni di prognosi. Gli stessi della donna, soccorsa per alcune lievi ferite da taglio e contusioni e poi riportata a casa.

 

 

 

Ferrara:scuole chiuse per troppa neve e ghiaccio

Ferrara:scuole chiuse per troppa neve e ghiaccio

Il Sindaco Tiziano Tagliani ha firmato stamattina, intorno a Mezzogiorno, un’ordinanza contingibile ed urgente che sospende le attività scolastiche nelle giornate di domani, giovedì 2, e dopodomani, venerdì 3. Il provvedimento riguarda tutte le scuole del Comune di Ferrara: i nidi, le scuole d’infanzia, le primarie, le secondarie di primo grado e quelle di secondo grado.
“Il problema – ha commentato firmando il primo cittadino – non è tanto la viabilità, quanto piuttosto il ghiaccio: se stanotte la temperatura dovesse scendere a meno 10 gradi, domani sarebbe rischioso mantenere le attività scolastiche”.
Tagliani ha anche ricordato che “è obbligo dei proprietari delle abitazioni pulire i marciapiedi che le fronteggiano, e delle amministrazioni condominiali in caso di condomini”. Il rischio più grosso non è tanto la sanzione della Polizia municipale (15 euro), quanto il fatto che, se qualcuno cadendo si facesse male, il proprietario sarebbe considerato responsabile.
A proposito dell’ordinanza sulle scuole, nello stesso Municipio si temeva che, essendo stata firmata intorno a Mezzogiorno, non fosse notificata in tempo in tutte le scuole primarie, dove le lezioni terminano al massimo alle 12.30.
Anche il primo cittadino di Portomaggiore, Nicola Minarelli, sta adottando un’ordinanza per la sospensione delle lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado sul suo territorio, a causa del peggioramento delle condizioni del tempo.
Un provvedimento che entrerà in vigore giovedì 2 fino a domenica 5 febbraio e che interessa anche l’istituto superiore di Argenta Portomaggiore.
Anche le amministrazioni comunali di Argenta, Ostellato e Portomaggiore hanno concordato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado dei rispettivi territori a partire da domani, giovedì 2, e fino a revoca. La decisione è stata assunta in ragione delle precipitazioni nevose già verificatesi e ulteriormente attese in base alle più attendibili previsioni meteorologiche, nonché in considerazione dell’allerta emanato dalla Protezione civile, con una forte diminuzione delle temperature che verosimilmente renderà molto pericolosa la circolazione sulle strade.
In base al piano organizzativo messo a punto tra tutti i soggetti coinvolti, la revoca dell’ordinanza (quindi la riapertura delle scuole) verrà comunicata in tempo utile a tutti gli istituti, dai quali partirà la comunicazione ai rappresentanti di ogni classe, che a loro volta informeranno i genitori della classe stessa. L’informazione sarà inoltre tempestivamente diffusa tramite i siti internet dei tre Comuni, per mezzo degli organi di stampa e con ogni altro strumento disponibile.
Anche a Cento l’amministrazione comunale ha disposto la chiusura delle scuole e dei nidi per la giornata di giovedì 2 febbraio. Venerdì 3 è giornata del patrono, San Biagio, e le scuole rimarranno chiuse come ogni anno- Il Comune invita scuole e famiglie a verificare sul sito istituzionale dell’ente (www.comune.cento.fe.it) dalle 17 di venerdì, la presenza di eventuali ulteriori disposizioni per la giornata di sabato 4 febbraio.
È a disposizione dei cittadini anche il numero verde 800375515, destinato alle categorie più fragili e che potrà essere impiegato anche da coloro che non disponendo di accesso internet vogliano essere aggiornati su eventuali ulteriori provvedimenti di chiusura scuole.

 

Anziano rapinato e ucciso in casa a Cabras forse da banditi slavi

Anziano rapinato e ucciso in casa a Cabras forse da banditi slavi

Un anziano e’ stato rapinato e ucciso nel corso della notte nella propria abitazione a Cabras. Si tratta di Peppino Canu, 86enne, pensionato, che viveva solo nella propria abitazione a Solanas, nel Comune di Cabras (OR). Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Oristano.

 

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L’86enne potrebbe essere morto soffocato. I carabinieri della compagnia di Oristano, coordinati dal capitano Mariano Lai, stanno effettuando i rilievi tecnici sulla scenda del delitto. Secondo quanto si apprende l’uomo e’ stato trovato sul suo letto con i polsi legati. 

 

E’ stata la figlia, verso le 3 di stamani, a chiamare il 112 avendo sentito il padre in difficolta’, e potrebbe essere lo stesso anziano ad averla chiamata per chiederle aiuto. Dettagli che sono all’esame degli inquirenti. Immediatamente sul posto sono arrivati i carabinieri di Cabras, che lo hanno pero’ trovato cadavere. Sul posto anche il magistrato di Oristano Marco Ulzega. Sul corpo dell’anziano sara’ eseguita l’autopsia probabilmente domani.

 

Romania:il gelo polare e la neve non fermano le rivolte pro-monarchia

Romania:il gelo polare e la neve non fermano le rivolte pro-monarchia

In Romania proseguono ormai da venti giorni le proteste di strada. Secondo il presidente Băsescu i manifestanti sono preoccupati dalle misure di austerità che si sono dovute introdurre, per l’opposizione si sta manifestando invece contro il malgoverno della maggioranza e per iravere la monarchia parlamentare di un tempo. Cronaca dalla Romania, il Paese che ha il deficit pubblico (ma anche i salari) più basso d’Europa

In Romania si è arrivati ormai a venti giorni di proteste. La gente continua a scendere in strada in molte città del Paese. Il maltempo delle ultime settimane con nevicate e gelo (anche -27 gradi) ha sfoltito il numero dei manifestanti, da migliaia a qualche centinaio. Ma questi ultimi resistono per esprimere il loro malcontento rispetto alle misure anticrisi, alla classe politica e invocando le elezioni anticipate.

I sacrifici economici degli ultimi anni, la corruzione dilagante che continua a erodere il sistema in tutte le sue componenti viene efficacemente additata con lo slogan: “Vi preghiamo di scusarci, non riusciamo a produrre quanto voi riuscite a rubare!”

L’opposizione

Della frustrazione sta provando ad approfittarne l’opposizione, che è riuscita a promuovere, prima che il gelo coprisse la Romania, ampie proteste contro il presidente in carica Băsescu. Ed ha ottenuto anche qualche risultato. Il medico Read Arafat, costretto ad inizio anno a dare le dimissioni a seguito di un conflitto sulla riforma sanitaria con lo stesso Băsescu è stato richiamato come sottosegretario alla salute, mentre il ministro degli Esteri Teodor Baconschi che aveva offeso sul suo blog i manifestanti, è stato sostituito da Cristian Diaconescu.

Un’altra novità è stata la condanna per corruzione, per la prima volta nella storia della Romania, di un ex premier. Adrian Nastase, del Partito social-democratico, è stato condannato a due anni di carcere dall’Alta corte di Cassazione per raccolta illecita di fondi per la campagna elettorale del 2004. “Una decisione politica e sporca, contro la quale farò ricorso”, denuncia Nastase che nel 2004 fu rivale di Băsescu nelle elezioni per la carica più alta dello stato.

Băsescu allo scoperto

Il mal tempo con il conseguente numero ridotto dei manifestanti, ha incoraggiato Băsescu ad uscire allo scoperto, dopo un lungo silenzio. Băsescu, in diretta tv, se l’è presa con l’opposizione, con la stampa ed ha ricordato di non essere un dittatore: come potrebbe infatti esserlo visto che viene insultato dalla mattina alla sera?

Dal canto loro i leader dell’opposizione, i due co-presidenti dell’Unione social-liberale (USL), dopo aver annunciato una “sciopero parlamentare” dei loro senatori e deputati si sono recati a Bruxelles per una riunione dei gruppi dei socialisti e dei liberali presso il Parlamento europeo. Il presidente del Partito Nazionale Liberale, Crin Antonescu, ha spiegato ai colleghi che “i romeni che protestano oggi in Romania, anche a 20 gradi sotto zero, non sono in strada a causa delle misure di austerità (…), la gente protesta per un unico scopo, per ottenere garanzie su uno stato di diritto oggi in pericolo”.

Antonescu ha poi aggiunto che “in Romania il potere si è concentrato nelle mani di un’unica persona, mentre il principale partito al governo (Partito Democratico Liberale, ndr) si comporta come un partito-stato che la gente non vuole più”.

Il presidente del Partito Social Democratico, Victor Ponta, sempre a Bruxelles, ha denunciato che in Romania “la democrazia è stata sospesa in base alle urgenze economiche”.

Crollo d’immagine

Che in strada si sentano slogan anti-Băsescu è certamente vero. Ma è anche vero che è la difficile situazione economica ad esasperare il clima.

Intanto i cosiddetti “intellettuali di Băsescu”, quelli che l’hanno sostenuto dall’inizio del suo primo mandato, ormai sette anni fa, hanno ora opinioni diverse. Molti dei suoi consiglieri l’hanno abbandonato, dando prima le dimissioni e poi attaccandolo in pubblico, denunciando un uomo che non terrebbe conto di nessun’altra opinione se non della sua.

Tutto questo segnala un crollo di immagine di Băsescu e del partito che lo sostiene, il Partito democratico-liberale. E il 2012 sarà anno di elezioni: amministrative e parlamentari si terranno in autunno.

Non è quindi escluso che per salvare la propria immagine, Băsescu, sacrifichi il premier Emil Boc, malgrado i tentativi disperati di quest’ultimo che per placare le proteste si è fatto riprendere mentre spalava neve per strada o malgrado abbia dichiarato che non esclude, in futuro, aumenti di stipendi e pensioni.

Da una parte quindi vi sono presidente e governo che ritengono che la gente sia in strada solo a causa delle misure di austerità che sono stati costretti ad introdurre; l’opposizione insiste invece sull’aspetto tutto politico delle proteste: il malgoverno dell’attuale maggioranza. Di certo rimane che Băsescu non ha nessuna intenzione di dimettersi. “Non abbandonerò mai la nave, perché sono capitano di marina e non ho mai sbagliato rotta. Non lo farò nemmeno questa volta”.

Ma in questi giorni il Mar Nero è ghiacciato che si puo anche pattinare bene, come le speranze di molti cittadini romeni di riavere la amata monarchia parlamentare.