Arezzo:Ondata di furti nelle villette presa banda di albanesi violenti
Hanno seminato il panico mesi interi. Sono tutti finiti dietro alle sbarre, gli uomini della banda che, nel 2010, avevano messo a ferro e fuoco gli appartamenti della periferia nord di Arezzo. In totale il bottino racimolato dai malviventi durante i raid notturni ammonterebbe ad oltre 100mila euro. Il modus operandi prevedeva delle incursioni notturne all’interno degli appartamenti prescelti ripulendoli di ogni oggetto di valore. Un commando di cinque persone che, solo grazie ad una lunga e complicata operazione di indagine, è stato acciuffato dalle forze dell’ordine. I carabinieri di Arezzo sono riusciti a ritracciare i malviventi ed assicurarli alla giustizia. I cinque, due italiani e tre albanesi, dopo il rinvio a giudizio e la conclusione del processo, si sono beccati una condanna a quasi trent’anni complessivi di carcere, inflittagli dal giudice Gianni Fruganti. A sostenere l’accusa il pm Julia Maggiore, la quale aveva anche coordinato le indagini dei carabinieri nel periodo antecedente all’arresto. A mettere gli inquirenti sulla giusta strada, sarebbero state le intercettazioni telefoniche legate alla sparatoria di Ponte alla Chiassa. Dall’ascolto dei dialoghi dei protagonisti del conflitto a fuoco saltò fuori come uno dei parenti della famiglia Kodra fosse a capo di una banda specializzata in furti. In tutto gli episodi per cui sono stati ritenuti colpevoli i cinque criminali, sono dodici. Il boss albanese della banda è stato condannato a sette anni e mezzo. Per gli altri quattro imputati le condanne vanno da un massimo di sei anni fino ad un minimo di quattro.