Autore: roberto

Anja Paerson si ritira dopo 14 anni di successi‎

Anja Paerson si ritira dopo 14 anni di successi‎

Dopo quattordici anni di carriera Anja Paerson ha deciso di appendere gli sci e gli scarponi al fatidico chiodo. La notizia era nell’aria, ma la campionessa di Tarnaby – il paesino natale anche di Ingemar Stenmark – lo ha fatto oggi alla vigilia dell’inizio delle finali di coppa del mondo a Schladming. La 30enne svedese – compirà 31 anni il prossimo 25 aprile – ha dichiarato di volersi ritirare al termine di queste ultime gare. “La mia è stata una carriera fantastica – ha dichiarato la svedese – che mi ha regalato tantissimo. Credo che sia arrivato il momento di fermarsi”. Una delle sciatrici più vincenti del circo bianco ha così deciso di fermarsi definitivamente. L’esordio in coppa del mondo per la polivalente svedese – è stata tra le poche atlete, capace di vincere in tutte le discipline – avvenne in occasione delle finali di coppa del mondo a Crans Montana nel 1998 e si conclude ora con quelle di Schladming 2012. Ai Mondiali (da Sankt Anton 2001 a Garmisch 2011) ha vinto tredici medaglie: 7 ori, 2 argenti e 4 bronzi. Con quella ottenuta in discesa libera ai Mondiali di Are 2007, Anja Pärson è diventata la prima sciatrice a vincere l’oro iridato in tutte le specialità dello sci alpino. Ai Giochi olimpici invernali ha vinto, tra Salt Lake City 2002 e Vancouver 2010, sei medaglie (1 oro, 1 argento e 4 bronzi). In coppa del mondo ha vinto due Coppe assolute e cinque Coppe di specialità. Dopo il mondiale del 2007 in casa ad Are la svedese ha visto le sue prestazioni calare, alternando buoni periodi con altri con gare decisamente deludenti, ma durante la stagione 2009 ha comunque ritrovato una certa regolarità, che le ha permesso di vincere l’ennesimo trofeo della carriera, la Coppa del Mondo di super-combinata. In coppa del mondo ha ottenuto 95 podi: 42 vittorie, 29 secondi posti e 24 terzi posti. Nella stagione 2010-2011, con la vittoria del 5 marzo 2011 nella discesa libera di Tarvisio, ha raggiunto il traguardo di aver vinto almeno una gara di Coppa del Mondo per dieci stagioni consecutive, preceduta in questa classifica solo da Alberto Tomba e Vreni Schneider (primi a quota undici stagioni) e a pari merito con Renate Götschl e con il suo compaesano Ingemar Stenmark. Ciao Anja e grazie!!!
(lunedì 12 marzo 2012)

 

 

ramazzano:fermato il basista di etnia rom catalin che potrebbe portare alla banda albanese

ramazzano:fermato il basista di etnia rom catalin che potrebbe portare alla banda albanese

Le indagini sulla sanguinosa rapina a Ramazzano (Pg), in cui ha tragicamente perso la vita Luca Rosi, bancario 38 enne, per difendere la sua fidanzata dall’assalto dei bandito vengono svolte dagli inquirenti a ritmo serrato e nel più stretto riserbo. C’è un fermo che potrebbe rappresentare la svolta nelle delicate indagini anche sulle altre rapine seriali in villa, commesse nelle ultime settimane intorno a Perugia. E l’interrogatorio davanti al giudice, in programma nelle prossime ore, potrebbe fornire ulteriori elementi dopo le mezze ammissioni che Catalin Simonescu, rom di 23 anni, fermato sabato 10 Marzo 2012, con l’accusa di concorso in rapina, sequestro di persona e violenza sessuale. L’accusa si riferisce alla rapina compiuta in una villa di Resina nel corso della quale una donna di 54 anni sudamericana, nonna di una ragazzina è stata violentata mentre il genero con la compagna erano fuori casa. Sarebbe il rumeno, secondo la ricostruzione accusatoria da parte degli inquirenti, l’uomo che avrebbe accompagnato a Pietramelina, nella campagna perugina, la banda che è composta da albanesi che ha assaltato l’abitazione di Sergio Papa, e violentato la madre della compagna. Un gesto brutale, selvaggio. Commesso per sfregio, quasi per noia, a pochi passi dalla nipotina di 14 anni, talmente terrorizzata dai feroci rapinatori da aprire il portafoglio e consegnare loro i suoi risparmi, dieci euro.
Una pista percio albanese, quella imboccata dalla intelligence dell’Arma, che potrebbe condurre gli investigatori a risolvere anche l’omicidio di Luca Rosi.

Simonescu ragazzo di etnia rom è stato bloccato a Sarteano, in provincia di Siena. Si nascondeva a casa di stranieri(albanesi), sembra dopo aver capito che i Carabinieri gli stavano ormai con il fiato sul collo. Controllando senza sosta la comunità albanese e quella rom (alcune verifiche ci sono state anche sui voli Perugia-Tirana).
Secondo l’accusa il 3 febbraio scorso Catalin avrebbe accompagnato il commando albanese a Pietramelina. Poi attese, appostato, che Papa e la compagna uscissero dal loro ristorante, «La Gitana», per tornare a casa. Dove i complici, nel frattempo, stavano violentando la suocera. Finito il colpo e terminato lo stupro, li andò a riprendere. Ma utilizzò la sua auto e un testimone lo notò.

C’è però un altro elemento importante che potrebbe collegare il colpo ai danni di Papa con quello di Ramazzano: una pistola calibro 9 corto. Venne rubata a casa del ristoratore dal capobanda, il più spietato, il più feroce. E’ lo stesso calibro utilizzato per uccidere il giovane bancario Luca Rosi, che nel colpo commesso a casa della madre qualche giorno dopo aveva cercato di difendere la fidanzata e per questo era stato freddato dai banditi albanesi. Al momento, tutta la vicenda che ruota intorno alla pistola è solo un’ipotesi investigativa, ma sono in corso accertamenti da parte della sezione balistica del Ris di Roma sull’arma, sui bossoli recuperati nella villetta e sulle ogive estratte dal corpo martoriato del povero Luca. Sembra comunque che molte coincidenze siano state create ad arte per depistare le indagini. Il rumeno fernato sarebbe stato incastrato dalle telefonate intercorse tra lui e i banditi che il 3 Febbraio erano in casa di Papa. Cinque chiamata e poi ancora quelle effettuate con un altro cellulare, rubato durante la rapina la rapina a Pietramelina. Il giovane avrebbe frequentato in maniera piuttosto assidua il ristorante del proprietario della villa a Pietramelina, e da qui avrebbe ricavato le informazioni poi passate alla banda albanese che ha effettuato il colpo, circa un mese fa. Al vaglio degli investigatori anche le foto scattata ad un misterioso camion bianco telonato notato davanti al cancello di una fabbrica di prefabbricati che si trova accanto alla villetta. Sembra comunque che gli inquirenti abbiano in mano molti altri indizi e che la verità non sia troppo lontana.

Sci low cost nel est europeo

Sci low cost nel est europeo

Alla ricerca di uno sci perduto, discese più lente fra i boschi e un vecchio ski-lift ad ancora che salendo manda un cigolio. La neve di una volta che possiamo forse ricordarci, se abbiamo una certa età, oppure dobbiamo leggere sulle pagine di Hemingway. È un viaggio nell´Europa che non si è arresa al moto perpetuo dei caroselli di impianti, soprattutto che costa poco e non ci costringe, per ammortizzare la spesa, a salire e scendere senza fermarci al sole neppure un attimo.

E l´itinerario tra una stazione e l´altra della vecchia Europa può ben essere un viaggio, un´esperienza che va oltre l´innevamento delle piste. Per scoprire, per esempio, che il turismo invernale ha ascendenze paragonabili a quelle delle più blasonate stazioni alpine. A Borovets, in Bulgaria, si risale addirittura al 1896: quando in Italia nacque lo sci. E si potrebbe allargare il discorso a Jahorina, in Bosnia Erzegovina – qui si sono svolte le Olimpiadi invernali del 1984 – o Bjelolasica in Croazia, apprezzata dalla fuoriclasse Janica Kostelic e da suo fratello Ivica. O spingersi più a sud fino in Grecia, dove le stazioni sciistiche sono addirittura una ventina – la più importante è Parnassos – con straordinari itinerari fuoripista. On the road, se ci possiamo permettere dieci giorni di vacanza lenta, gli sci sul tetto e nel bagagliaio gli scarponi, ma anche il costume da bagno per le vecchie terme asburgiche. E un abito casual per vagare tra chiese ortodosse e antichità romane.

Se il tempo invece non c´è, un volo low cost, particolarmente conveniente verso i Paesi balcanici, ci permette di trascorrere una settimana bianca o un weekend contenendo le spese. Attenzione ai bagagli, in questo caso. Probabilmente il limite ammesso dalla compagnia aerea sarà più basso dei soliti venti chili, ma ricordate che quasi sempre l´attrezzatura sportiva – in questo caso sci, scarponi, bastoncini e qualche accessorio – ha un peso convenzionale molto più basso di quello effettivo. Sarà necessaria una borsa che permetta di imballare tutto assieme: ottimi i modelli North Face e Daikine, con imbottitura e spazio sufficiente per calzature e casco.

 

 

Ma una vacanza sulla neve lontana dai grandi comprensori può anche essere “più vicina”. La Svizzera non è solo la celebre Engadina e le piste di San Bernardino, nel Moesano, cantone dei Grigioni, si sviluppano per oltre 40 chilometri e hanno uno stabilimento termale lì vicino. In Tirolo il ghiacciaio dello Stubai – adatto alle famiglie come agli amanti del freerider in cerca di grandi spazi – ha prezzi accessibili e assicura neve perfetta fino a maggio. Infine l´Italia. Le imponenti nevicate di febbraio hanno dimostrato, se fosse stato necessario, quanto l´Appennino sia adatto allo sci. E una vacanza sulla Sila dimostra a sua volta come si possa sciare senza spendere troppo: da Camigliatello Silano a Lorica e Villaggio Palumbo Cotronei. Sospesi sulla montagna tra un mare e l´altro.

A Roccaraso i mondiali juniores di sci

A Roccaraso i mondiali juniores di sci

(AGI) – L’Aquila, 28 feb. – “Un’occasione importante che, sono certo, esaltera’ le capacita’ organizzative dell’intera regione”. E’ l’augurio che il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha voluto dare questa mattina al comitato organizzatore di Roccaraso 2012 a 24 ore dall’apertura ufficiale dei mondiali di sci juniores in programma nella stazione turistica abruzzese fino al 9 marzo. “I mondiali di sci – ha aggiunto il Presidente – sono una vetrina internazionale di grande prestigio, che permettera’ a Roccaraso di mettere in mostra da una parte il valore delle infrastrutture turistiche e dall’altro la consistenza e la qualita’ del lavoro portato avanti negli ultimi due anni per preparare questa manifestazione. I mondiali che si aprono domani non sono una scommessa da vincere solo per Roccaraso ma per l’intero Abruzzo che in questo modo si mette in gioco”. Con il presidente Gianni Chiodi c’era anche l’assessore al Turismo, Mauro Di Dalmazio, che ha seguito personalmente l’organizzazione dell’evento. “Sono stati due anni intensi – ha voluto sottolineare l’assessore – che hanno esaltato il valore imprenditoriale e organizzativo di una comunita’ solitamente abituata a scommettere sulle proprie capacita’. Dal punto di vista turistico – ha aggiunto – mi pare inutile sottolineare quanto siano importanti manifestazioni del genere per l’intero comparto turistico regionale. Si promuove la nostra montagna, ma soprattutto si promuove un’offerta qualificata che ci permette di occupare fette importanti di mercato. E in un certo senso, Roccaraso 2012 rappresenta al meglio quel sentimento di fare sistema e squadra intorno al prodotto Abruzzo, eliminando campanilismi e municipalismi che inevitabilmente ingabbiano qualunque strategia di sviluppo”. Ma l’investimento piu’ importante di Roccaraso 2012 potrebbe aprirsi nei prossimi anni quando la stazione turistica abruzzese presentera’ la candidatura ufficiale a tappa del Campionato mondiale senior. La Fisi, ha assicurato il segretario generale Fausto Cartasegna, “garantira’ tutto l’appoggio possibile”. Alla conferenza stampa era presente anche la madrina della manifestazione, la sciatrice azzurra di origine napoletana Chiara Carratu’, che fin da piccola ha battuto le piste di Roccaraso. “Le piste allestite sono di grande livello – ha detto l’atleta azzurra – con il tracciato della discesa libera che ha una buona pendenza ed e’ molto tecnica nella parte finale, cosi’ come e’ stupenda la pista per il Gigante”. (AGI) Com/Ett

 

Gran Sasso: rinvenuti sci e zaino dell’alpinista scomparso‎

Gran Sasso: rinvenuti sci e zaino dell’alpinista scomparso‎

L’Aquila, 27 feb 2012 – Non si fermano le ricerche di Massimiliamo Giusti, l’escursinista aquilano disperso ieri pomeriggio sul Corno Grande. Per il momento sono stati rinvenuti uno sci e uno zaino, probabilmente appartenti al ragazzo. «Tutti gli elementi ci fanno supporre che siano i suoi, ma non ne abbiamo ancora la matematica certezza. Stiamo facendo ancora gli accertamenti del caso» ha affermato Gianluca Ricciardulli del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Spelelogico Abruzzo al ilcapoluogo.it.

«Le squadre sono in giro e stanno facendo tutto il possibile, approfittando anche delle condizioni meteorologiche favorevoli – ha spiegato Ricciardulli – si stanno cercando delle tracce, soprattutto nelle zone in cui la neve è più dura e ghiacciata, dove il forte vento non ha cancellato le impronte».

Ricciardulli per ora non azzarda previsioni e conclude: «Pensiamo solo a lavorare».

 

 

Sci, vittoria Blardone a Crans Montana. Merighetti sul podio‎

Sci, vittoria Blardone a Crans Montana. Merighetti sul podio‎

Milano, 26 feb (TMNews) – Daniela Merighetti conferma il suo grande momento di forma e, dopo la vittoria in discesa a Cortina, centra il terzo posto nel SuperG di Bansko (Bulgaria) vinto da Lindsey Vonn, con un ritardo di appena 7 centesimi dalla statunitense. La Vonn chiude la sua prova in 1’15″66 e con il successo odierno accresce il suo vantaggio in testa alla classifica generale oltre ad ipotecare la coppa di specialità, dopo avere già portato a casa quelle di discesa e supercombinata. Seconda, a soli 5 centesimi dalla vincitrice, si piazza Tina Weirather del Liechtenstein.

Per l’Italia ci sono poi il 12esimo posto di Elena Curtoni, il 14esimo di Johanna Schnarf e il 22esimo di Verena Stuffer. Elena Fanchini non ha chiuso la gara per un salto di porta. Brutta caduta, ma senza conseguenze, per Francesca Marsaglia. La Coppa del mondo femminile si sposta ora in Germania, ad Ofterschwang, dove da venerdì a domenica prossimi sono in programma due giganti ed uno speciale.

 

Le case dell’acqua

Le case dell’acqua

n circa 200 comuni in Italia hanno pensato: prendiamo l’acqua direttamente dall’acquedotto rinfreschiamola d’estate e per chi vuole gli mettiamo pure le bollicine! Le chiamano Case dell’Acqua, Nuove Fontanelle, Fontanelli…

…Erogano acqua fresca, naturale o gassata.
È minerale ma costa 5 centesimi di € al litro! (solo per i primi 2-3 anni per pagare la centrale di distribuzione, poi è gratis) invece di: da 25 a oltre i 50 centesimi al litro di quella in bottiglia! E poi c’è la bottiglia da smaltire!
Pensate che costo di smaltimento come rifiuto o riciclaggio delle bottiglie di plastica è enorme: solo per la Lombardia si aggira sui 25 milioni di Euro all’anno! Inoltre le acque imbottigliate non sono automaticamente più sane dell’acqua di rubinetto.
Bottiglia di plasticaInfatti la legge tollera nelle acque imbottigliate, delle concentrazioni di sostanze nocive superiori a quelle non accettate, e quindi vietate, per l’acqua di acquedotto.
Ecco alcuni esempi di LIMITI per oligoelementi disciolti:
in acquedotto: in acque imbottigliate:
  • Antimonio 5, nessun limite
  • Arsenico10, 50
  • Boro1, 5
  • Nichel20, nessun limite
  • Vanadio50, nessun limite
  • Ammonio0,5 , nessun limite
  • Alluminio200, nessun limite
  • Ferro200, nessun limite
  • Mangenese50, 2000
  • Fluoruro 1,5, nessun limite

Oltretutto per le acque in bottiglia, nella maggioranza dei casi NON troviamo indicati in etichetta i risultati dei seguenti elementi:
Cianuri, Fenoli, Agenti Tensioattivi, Oli Minerali, Idrocarburi disciolti, Idrocarburi Aromatici Policiclici, Pesticidi e Befinili Policlorurati, altri composti organoalogenati, Arsenico, Bario, Borati, Cadmio, Cromo, Mercurio, Manganese, Nitrati, Nitriti, Piombo, Rame, Selenio.
Quanto paga e quanto inquina mediamente in un anno una famiglia di 4 persone che consuma acqua in bottiglie di plastica nella misura di 1 litro a testa al giorno, in Italia?
  • – Costo medio dell’acqua: € 400,00
  • – Consumo di petrolio per fare le bottiglie: litri 32
  • – Consumo di acqua per fare le bottiglie: litri 560
  • – Acqua sprecata nelle varie fasi di lavorazione: litri 3.360
  • – Consumo di carburante per il trasporto delle casse d’acqua: litri 32
Gli italiani sono i primi consumatori di acqua minerale al mondo. La spesa annuale complessiva per consumo d’acqua minerale in Italia è pari a 2.8 miliardi di Euro.
Potremmo risparmiare e fare un favore alla nostra salute…
Ritorniamo un attimo alle nostre FONTANELLE …torna l’antico gesto di prendere l’acqua INSIEME, il chiacchierare alla fonte fra persone di diversa età, la convivialità.
Nel 2010 questa soluzione tradizionale e allo stesso tempo innovativa riguardo il BENE COMUNE ACQUA, ha erogato bel 75 milioni di litri d’acqua, risparmiando all’ambiente 60 milioni di bottiglie di pet e facendo risparmiare ai cittadini di quei comuni che hanno adottato il sistema “fontanelle” circa 10 milioni di €! Ed è solo l’INIZIO!
FERRARA;MUORE DIRIGENTE COOP SUGLI SCII

FERRARA;MUORE DIRIGENTE COOP SUGLI SCII

Una gita in montagna, di quelle che se ne fanno tante, un po’ per svago, un po’ per passione, si dice anche “per staccare la spina”: ma per Daniele Curina, 58 anni di Berra, dirigente storico della cooperazione ferrarese dalla Cidas alla Cir, quella gita si è trasformata in una tragica morte. E’ venerdì quando Curina, assieme alla moglie Graziella Finessi e il figlio Alessio, scende sulla pista di San Martino di Castrozza, nel Trentino, per la consueta “sciata” con amici e conoscenti. E’ uno sportivo praticante, il cooperatore, ha giocato a calcio, va in bici, scia appena può, non fuma. Ad un certo punto un malore improvviso; tutti si accorgono che non è cosa di poco conto e allertano immediatamente i soccorsi sanitari. Curina viene trasportato in elisoccorso all’ospedale Santa Chiara di Trento. Alcuni istanti per gli accertamenti del caso e la diagnosi sembra fatta: emorragia cerebrale. C’è la corsa in sala operatoria dove i neurochirurghi provano a ridurre l’ematoma e l’emorragia. Niente da fare, Curina muore sabato pomeriggio alle 16.

La notizia è rimbalzata quasi subito a Ferrara, dove ha lasciato sbigottite le tante persone che avevano frequentato Curina fino a qualche ora prima, e a Berra tutti ne parlano. Nato in paese nel 1953 (avrebbe compiuto 59 anni tra un mese), Daniele Curina iniziò in qualche modo la sua vita pubblica già dalle medie, con la partecipazione assieme ai suoi compagni alla trasmissione televisiva “Chissà chi lo sa” e ben presto si dedicò alla politica locale come iscritto al Pci. Dopo l’era di Alfredo Sandri divenne vice sindaco nella giunta di sinistra, con Francesco Aguiari sindaco. I disaccordi politici con il sindaco erano noti e nella legislatura successiva il Pci finì all’opposizione, per una giunta di centrosinistra (Dc-Psi), con Curina che divenne il capogruppo di opposizione. «Caparbio e testone», così era definito all’epoca, ma caratteristiche che mise anche nella sua attività professionale nel sociale. Trascorse 15 anni come presidente della Cidac, cooperativa di servizi con sede a Copparo, che trasformò. «E’ stato lui a portare un’azienda di modeste dimensioni a fare il salto di qualità, rendendola molto robusta e portandola anche a Bologna o Reggio Emilia» ricorda Sergio Caselli, che nella Lega coop ci ha passato gli stessi suoi decenni. Da alcuni anni Curina era stato nominato responsabile area Romagna di Cir food dove aveva incrementato il lavoro. Le esequie si terranno domani.

La notizia corre veloce e in poco tempo arriva a Berra: ieri mattina in piazza non si parlava altro che della prematura scomparsa di Daniele Curina. La sua popolarità era così grande che chiunque aveva qualcosa da dire. «Sembra una favola – commentavano in bar alcuni coetanei – è impossibile credere che Daniele sia deceduto; uomo caparbio e capace, che ha saputo dare molto al suo paese e non solo». Il primo cittadino berrese Eric Zaghini lo ricorda così: «Uomo testardo e capace; ha dato molto al suo paese e al suo territorio. Come politico prima e come dirigente nel sociale poi ha saputo incrementare le attività ovunque andava. Prima con la Cidas, dove per molti anni ha saputo creare valore, incrementando anche posti di lavoro, e dopo con la Cir, dove il suo arrivo ha portato incrementi di produttività. Appena saputo della notizia, triste notizia, non volevo crederci e ho atteso alcune conferme; successivamente ho chiamato la famiglia e ho espresso al figlio Alessio le condoglianze a nome di tutta la collettività berrese». Anche l’ex sindaco berrese Diego Cavallina non può dimenticarlo: «Lo avevo visto alcuni giorni prima in bicicletta: Daniele divideva con il figlio la passione per la bici da corsa. La notizia mi lascia mortificato e non ci sono parole per esprimere questa mancanza». Curina lascia un vuoto nel mondo della cooperazione, dove il manager della Cir ha sempre ricoperto incarichi di rilievo: faceva tuttora parte della Direzione provinciale. «Ci eravamo visti la scorsa settimana, era in perfetta forma e combattivo come sempre – ricorda il presidente provinciale di Legacoop, Andrea Benini – Ieri è stata una giornata triste, ho avuto contatti con tantissime persone che non volevano credere alla notizia». Curina aveva invece lasciato la politica attiva e non aveva aderito al Pd, «aveva una posizione critica da sinistra nei confronti del nuovo partito, ricordo che si arrabbiò moltissimo per la decisione di D’Alema di partecipare al conflitto in Jugoslavia – dice Caselli – Lui era così: discuteva su tutto in maniera forte, sempre nel merito delle cose, non nascondeva le sue opinioni. E potevi stare certo che si trattava di valutazioni oneste».

 

 

la profezia di Padre Pio. Tornerà la Monarchia in Italia!!!!

la profezia di Padre Pio. Tornerà la Monarchia in Italia!!!!

La notizia appare su Novella 2000 ed è stata ripresa da vari giornali.

La profezia di Padre Pio fu rivelata alla Regina Maria Josè.
In una missiva il Santo da Pietralcina, venerato da milioni di persone in tutto il mondo avrebbe confortato la Regina spiegandole che tornerà la Monarchia in Italia e che un suo parente sarebbe diventato Re.
“Il ramo principale si rinsecchirà”-avrebbe detto il Santo-“ma la famiglia ritroverà la gloria di un tempo da un ramo secondario che darà un Re all’Italia.”
Sul sepolcro del Padre, sarebbe raffigurato un bassoriglievo che ritrae Aimone di Savoia ragazzo, con il collare dell’Annunziata ed in ginocchio.
All’epoca della morte del Santo, Aimone di Savoia, che fu invitato dai frati alla canonizzazione del Santo da Pietralcina, aveva poco più do un anno.
La somiglianza con la scultura è però sbalorditiva.

Un curioso articolo apparso su un settimanale nelle scorse settimane, ha riportato una delle profezie di Padre Pio, il Santo da Pietrelcina venerato e pregato da milioni di fedeli in tutto il mondo, riguardante la restaurazione della Monarchia in Italia.

Che il Santo da Pietralcina avesse simpatie monarchiche e che avesse davvero profetizzato il ritorno in Italia della Monarchia è fatto accertato e conosciuto, anche se quasi totalmente sottaciuto da almeno vent’anni. Veniamo ai fatti riportati.
Durante l’esilio ginevrino, la Regina Maria Josè, moglie di Re Umberto II, tenne una corrispondenza con il santo, che la consolava delle sofferenze patite all’estero a causa della lontananza forzata dall’Italia che le era stata imposta.
Su una lettera indirizzata alla Regina, il Santo scrive: “Maestà, la Monarchia tornerà in Italia, e un suo parente diventerà Re”.
A molti sembrerà incredibile, eppure il santo già aveva dato una amara previsione alla stessa Maria Josè, e questa, puntualmente, come aveva avvertito il santo si realizzò.
Sul finire degli anni trenta la Regina si recò in pellegrinaggio a fargli visita e il Santo la sorprese, profetizzandole la fine della Monarchia di li a poco e avvertendola di stare pronta, perché non avrebbe avuto quasi neanche il tempo di accorgersene per la velocità con cui si sarebbero susseguiti gli eventi, che come si sa la avrebbero destinata all’esilio.
Con tutta probabilità invece, nella previsione sulla restaurazione monarchica in Italia, Padre Pio individuò anche e con grande probabilità l’identità del futuro Re d’Italia. Nella lettera scritta dal frate, non è indicato un discendente diretto del ramo Savoia – Carignano, e quindi della famiglia di Vittorio Emanuele.
Anzì per quel ramo di Casa Savoia il frate scrisse che sarebbe “rinsecchito come foglie secche su di un albero”. “Un diverso ramo di Casa Savoia, restaurerà la Monarchia in Italia, -continua il Santo nella missiva,-e riporterà Casa Savoia alle antiche glorie e agli antichi splendori”.
Sembra netta l’indicazione per il ramo Savoia – Aosta, di cui il Principe Amedeo è Capo, e che è riconosciuto come Capo di Casa Savoia in data 9 luglio 2006, dalla Consulta dei Senatori del Regno, organo creato da Re Umberto II negli anni ‘50.
Amedeo di Savoia, è riconosciuto Capo della Casa Reale anche da alcune sorelle di Vittorio Emanuele, tra cui Maria Gabriella, che più volte si è dichiarata indignata del comportamento “non consono per un Savoia” tenuto dal fratello.
In occasione dei festeggiamenti tenuti in onore del riconoscimento da parte della Chiesa di Roma della santità di Padre Pio, i frati del monastero, interpretando presumibilmente il volere di questi, non invitarono un rappresentante delle autorità statali alle cerimonie religiose, ma vollero e ottennero la presenza di Aimone di Savoia, figlio ereditario del Principe Amedeo.
Proprio nella cripta del Santo, un bassorilievo riporta l’immagine di Padre Pio intento a predicare.
Di fronte a lui sono rappresentati un gruppo di persone raccolte in preghiera e tra di queste spicca un giovinetto vestito in abiti modesti dell’età apparente di circa quindici anni. Il ragazzo rappresentato lascia increduli chi osserva il bassorilievo in quanto indossa riconoscibilissimo un Collare dell’Annunziata e perché è identico al Principe Aimone di Savoia all’età di quindici anni.
Ma il bassorilievo venne realizzato quando Aimone di Savoia aveva solo un anno, quando il santo morì.
Come poteva l’artista realizzare una raffigurazione così precisa? Si è alluso sulla stampa che il santo avesse in qualche modo ispirato l’opera.
Intanto proprio il luglio scorso il Principe Aimone è stato incaricato dal padre di riorganizzare gli Ordini Dinastici di Casa Savoia dopo i recenti scandali sulla loro gestione da parte di Vittorio Emanuele.
“Intendo eseguire il volere testamentario di Re Umberto II al riguardo, -ha spiegato il Principe in una recente intervista, – e tutti i Collari dell’Annunziata, creati da Vittorio Emanuele dopo il 1983, dovranno essere restituiti e portati a Roma dove verranno deposti all’Altare della Patria.

 

Euro2012, è strage di cani randagi in Ucraina per “ripulire” le strade!

Euro2012, è strage di cani randagi in Ucraina per “ripulire” le strade!

Continua la strage di cani e gatti randagi in Ucraina per “liberare” il Paese in vista degli Europei di calcio 2012. Ormai da mesi i randagi vengono uccisi sommariamente con veleni, bastoni e perfino fucilate, tant’è che a Kiev di cani ne sono rimasti davvero pochi. Le manifestazioni e le urla di dolore delle associazioni animaliste ucraine ed europee hanno attirato sul Paese l’attenzione della comunità internazionale, di tutti coloro non riescono a giustificare una simile strage solo per permettere qualche partita di pallone

Il problema randagismo in Ucraina esiste da sempre e con esso le ingiustificate violenze a cani e gatti che vivono per la strada. Ma da quando il Paese è stato designato insieme alla Polonia come ospite dei campionati di calcio Euro 2012 che si giocheranno l’estate prossima, violenze e uccisioni hanno subito un’escalation impressionante. Su Internet impazzano le immagini e i video di cani presi a bastonate, uccisi a fucilate o agonizzanti per terra dopo essere stati avvelenati. Le associazioni parlano di almeno 10 mila vittime negli ultimi mesi, ma tenere un conto preciso di quanti animali siano caduti in Ucraina è molto difficile.