Montagne altoatesine cresciute 14 cm in 50 anni
BOLZANO – Le montagne altoatesine sono cresciute di 14 cm negli ultimi 50 anni. Questo dato e’ stato presentato in occasione del collegamento delle linee altimetriche della val Passiria in Alto Adige e della valle dell’Oetz in Austria.
Il collegamento, come spiega l’assessore provinciale competente Hans Berger, rientra in una serie di interventi posti in essere dalla ripartizione Libro fondiario, Catasto fondiario e urbano della Provincia per rendere piu’ dettagliata la rete altimetrica di riferimento e per raccordarla ai Paesi vicini ed in tal modo avere una mappatura piu’ precisa e definita. La migliore conoscenza dell’andamento altimetrico in Alto Adige, inoltre, rendera’ possibile in futuro l’esecuzione di rilievi altimetrici di dettaglio tramite Gps e ridurra’ notevolmente il costo di tali rilievi.
transilvania:comune di San Giorgio grazie ai fondi ue creati oltre 6.600 posti in piu di lavoro
t. George Città riceverà un investimento di 23,3 milioni lei nel settore delle infrastrutture attraverso un progetto finanziato dal Fondo europeo di coesione SOP.
Il piano di investimento si estende su tre anni e durante questo periodo farà il lavori di ristrutturazione della rete di approvvigionamento idrico di 40 strade, che la lunghezza totale di circa 24.000 piedi, lavora per estendere la rete di alimentazione su un altro 14 strade per un totale di oltre 6.600 metri e l’estensione della rete fognaria su 21 strade, vale a dire 12.000 metri. È inoltre previsto di costruire un serbatoio di stoccaggio dell’acqua quartiere Simeria, che affronterà la mancanza di pressione, e la costruzione di una stazione di pompaggio delle acque reflue.
Il sindaco Antal Arpad ha detto Martedì la firma di esecuzione, che queste opere farà alcune persone a disagio, ma dopo tre anni la città di San Giorgio sarà una città europea dal punto di vista delle infrastrutture stradali, reti idriche e fognarie. “Invito i cittadini a mostrare pazienza e comprensione. Per altri tre anni la nostra città sarà un grande sito, ma alla fine possiamo dire che in termini di infrastrutture siamo una città europea. Abbiamo l’acqua di buona qualità ma sarà migliore e le perdite di distribuzione sono ridotti “, ha detto Antal Arpad.
L’esecuzione dei lavori saranno forniti da Hidroconstructia SA, che creerà in questo periodo di circa 50 posti di lavoro per gente del posto. Rappresentanti Hidroconstructia ha detto in occasione della firma del contratto che la società ha una lunga tradizione nella costruzione di dighe e le centrali, ma negli ultimi decenni sono passati alle opere di pubblica utilità. Hanno detto che hanno fatto la modernizzazione e l’estensione delle reti idriche e fognarie in oltre 15 città del paese, e il motto dell’azienda è “la qualità e la disciplina”
svizzera:buttati fuori da un rifugio montano perche sono “italiani” lo conferma anche il proprietario svizzero
opo aver chiesto la nazionalità, i titolari del rifugio Fourcla Surlej hanno negato ad alcuni studenti liguri di poter mangiare all’interno del locale
GENOVA, 24 LUGLIO– «Siete italiani? Allora ve ne dovete andare». Questa è stata la risposta dei titolari di un rifugio svizzero ad alcuni studenti italiani che il 19 luglio scorso avevano chiesto bibite e panini, oltre alla possibilità di utilizzare il bagno.
I giovani, che facevano parte di una comitiva di circa 200 studenti di parrocchie liguri, di un’età compresa tra i 14 ed i 18 anni, si trovavano in gita nel Cantone dei Grigioni, alla Capanna Surlej, per vedere il ghiacciaio del Bernina. I ragazzi sono entrati nel rifugio Berghaus Restaurant Fourcla Surlej, situato ai piedi del ghiacciaio, per acquistare dei viveri. Una volta entrati, però, i titolari del Fourcla Surlej hanno chiesto agli studenti la nazionalità e, saputo che erano italiani, hanno impedito loro di consumare il pasto all’interno del rifugio e di usare la toilette («perché le sporcano»), invitandoli poco cordialmente ad uscire.
Il triste episodio è stato raccontato al Secolo XIX dal professor Pierluigi Castagneto, insegnante a La Spezia, il quale ha assicurato che gli studenti hanno mantenuto un comportamento educato e rispettoso, confermando che non hanno commesso alcuna azione che legittimasse un tale trattamento, tranne “la colpa” di essere nati dalla parte sbagliata delle Alpi. Il docente, inoltre, ha aggiunto che anche lui è stato vittima della discriminazione: dopo aver fatto la fila per una tazza di the insieme ad altri clienti tedeschi, l’insegnante racconta che gli è stata negata «perché alla domanda se fossi italiano, ho risposto di sì». All’accusa di razzismo da parte del professor italiano è seguita la secca e disarmante risposta svizzera: «Sì, siamo razzisti e voi italiani non entrate». L’indignazione di Castagneto lo ha portato a scrivere una lettera di protesta al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, all’ambasciatore italiano in Svizzera e a quello svizzero in Italia.
Il Secolo XIX ha contattato la titolare del Fourcla Surlej, la quale si è giustificata asserendo che «i ragazzi sono stati mandati via perché erano troppi, non perché fossero di nazionalità italiana. Il mio rifugio ha ottimi rapporti con gli italiani». Comunque, tanto per mettere in chiaro la situazione, la proprietaria ha sottolineato che il Fourcla Surlej «è un rifugio privato», non fa parte del Club Alpino Svizzero e non ha l’obbligo di accoglienza.
Bosnia:paese montano dove è nato ufficialmente il partito nazista
la bosnia erzegovina è un paese balcanico occidentale prevalentemente composto da montagne e colline dove d inverno è ottimo per sciare con piste attrezzate e anche in fase di nuova costruzione
Dal febbraio 2010 anche la Bosnia vede sulla scena politica la comparsa di un movimento politico neonazista, il BPNP (Bosanski Pokret Nacionalnog Ponosa, ossia Movimento dell’Orgoglio Nazionale Bosniaco). I richiami più immediati sono, evidentemente, alla divisione SS Handschar composta in prevalenza da musulmani (non a caso aveva come simbolo una scimitarra, Handzarin croato) e tristemente distintasi nelle operazioni contro i partigiani titini. Da notare che la divisione fu fortemente voluta da Himmler e dal Gran Muftì di Gerusalemme nonostante le resistenze di Ante Pavelic, leader degli ustascia croati, che temeva il pericolo di una futura indipendenza di zone musulmane all’interno dello stato croato.
Nel suo sito, che si apre con la riproduzione di un busto del primo re bosniaco Tvrtko Kotromanic, il BPNP dichiara di avere come nemici “gli ebrei, i rom, i cetnici, i separatisti croati, Tito, i comunisti, gli omosessuali e i neri” e dichiara che la “Bosnia appartiene ai Bosniaci”, negando così il diritto di secessione per i territori serbi e croati, non a caso contestano la definizione di Bosnia e Erzegovina in favore di una più unitaria Bosnia Erzegovina. Proprio l’aspetto ideologico è in ogni caso la parte più interessante di questo movimento politico.
Secondo le stime del Cia World Factbook (l’ultimo censimento è del 1991), relative al 2006, la Bosnia è etnicamente bosniaco-musulmana (bosgnacca) al 48%, ponendo quindi ai neonazisti Bosniaci, e non solo, il problema del rapporto etnia/religione; questi, infatti, includono l’islamismo tra le ideologie “non benvenute” in Bosnia, in compagnia del sionismo, del comunismo e del capitalismo. Il BPNP si trova quindi su un sottile equilibrio, trovandosi nella necessità di enfatizzare, e ricreare, il concetto di “nazionalità bosniaca” per mettere in secondo piano l’appartenenza religiosa, soprattutto nei confronti della stampa occidentale, ma dichiarando poi essi stessi di volersi espandere nelle zone dove la popolazione musulmana è rilevante, come Sarajevo, Zenica, Bihac, Tuzla e Mostar. Detto per inciso la loro idea di “espansione” consiste nell’arrivare a diffondere dei volantini, questo la dice lunga sull’effettiva forza del partito in questione.
Questa esigenza fa sì che la quasi totalità del sito sia dedicata alla storia ed all’ideologia, proprio per dimostrare come l’identità bosniaca si sia sviluppata nel corso di oltre 1000 anni di storia e, come lo stesso Himmler aveva avallato, mantenuta pura attraverso la discendenza dai Goti. Molto interessante notare come venga inoltre dichiarato che membro della “nazione” bosniaca sia ogni “leale” cittadino di Bosnia, al di là di qualunque differenza religiosa.
La nascita di questo partito neonazista, abbastanza isolato dall’estrema destra internazionale proprio per la religione dei suoi membri, è tuttavia significativa delle tendenze in corso nella società bosniaca. Una società da pochi anni uscita dalla guerra e che si trova oggi ad essere uno dei pochi stati europei a maggioranza musulmana col timore, però, della crescita del fondamentalismo islamico di matrice wahabita: anche questa eredità della guerra che vide l’invio di combattenti e armi da Arabia Saudita, Pakistan, Iran e Afghanistan. La presenza di questi fondamentalisti sta creando diverse tensioni nel paese dove, secondo alcuni sondaggi, il 70% della popolazione sarebbe a loro contrario.
Prodotti tradizionali dalle montagne della Transilvania tra neve e misteri
La montagna Transilvana, con i suoi paesaggi ancora incontaminati, un’aria pulita e molti pascoli, è una zona ideale per la pastorizia e di conseguenza per la produzione di formaggi e latticini. In Romania si assiste ad uno sviluppo molto intenso delle attività turistico-ricettive, soprattutto in quelle zone come la Transilvania e in particolare la zona di Bran, ricche di bellezze naturali e paesaggistiche. Accanto alle attività più comuni delle aziende agricole si affiancano quindi anche le iniziative di multifunzionalità sostenute dalla PAC. In queste aziende è possibile assaggiare prodotti tipici confezionati ancora in modo tradizionale, una genuinità che è parte integrante dei sapori della cucina rumena.
Punta Scais, la terza montagna più alta delle Orobie
VALBONDIONE, Bergamo — La Punta Scais è una vetta delle Alpi Orobie alta 3.038 metri, ed è situata in parte in territorio bergamasco, dell’Alta Val Seriana, e in parte in provincia di Sondrio, in Valtellina. Si trova a nord del Pizzo Redorta e svetta come un’aguzza cuspide dalla linea orografica: a nord si sviluppa con una spalla mentre a sud con una torre, il Torrione Curò. Su questa montagna si trovavano mercoledì 18 gennaio Mario Merelli e Paolo Valoti: erano partiti dal rifugio Coca, posto a 1.892 metri di quota, alle prime ore dell’alba.
La Punta di Scais è una delle vette più alte delle Orobie, di oltre 3000 metri come i vicini Pizzo Coca (3052metri) e Pizzo Redorta (3038metri), ma rispetto agli altri è probabilmente la meno nota e frequentata. E’ raggiungibile da diversi rifugi alpini e ovviamente da entrambi i versanti della montagna. Partendo dalla val Seriana dal rifugio Coca si sale in cima risalendo dal Lago di Coca e dal ripido e lungo Canalone Orientale, che conduce ad una bocchetta, alla base della Torre Curò. Mario Merelli e Paolo Valoti erano partiti proprio dal rifugio Coca mercoledì mattina, scegliendo a quanto pare di scalare dal versante valtellinese, lungo il canalino alla base del torrione.
La cima della Punta Scais si può raggiungere anche dal Rifugio Baroni al Brunone, sempre in territorio di Valbondione, lungo la cresta sud superando la Torre Antonio Curò. Oppure dal lato valtellinese lungo la Vedretta di Scais, uno dei maggiori ghiacciai delle Alpi Orobie, o dalla Cresta Corti partendo dal Rifugio Mambretti, posto a 2004 metri nel comune di Piateda.
La prima salita risale al 1881 e fu realizzata dal Conte Luigi Albani, dall’Ingegnere Giuseppe Nievo e dalle guide Ilario Zamboni, Isaia Bonetti e dalla più esperta guida bergamasca dell’epoca, Antonio Baroni, cui verrà dedicato nel 1968 il rifugio omonimo posto a 2.295 metri di quota.
La montagna dei funamboli
Gli amanti dello snowboard e del freestyle in Valle d’Aosta hanno solo l’imbarazzo della scelta. Sono diversi i parchi divertimento valdostani dove poter compiere acrobazie, salti ed evoluzioni in piena sicurezza.
Il «Dream Park» di Gressoney-La Trinitè, al Gabiet, è dotato di quattro salti di diverse difficoltà di cui tre «straight» da 8, 4 e 3 metri e due «table jump». Inoltre è disponibile una zona con sette «rail». Il park è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 16 con l’obbligo del casco, e l’accesso è compreso nello skipass giornaliero.
A Breuil-Cervinia, a fianco della seggiovia Fornet sopra a Plan Maison, accanto al confine italo-svizzero, è attivo l’Indian Park, lo snowpark più alto d’Europa su neve naturale, con quattro ettari di superficie interamente dedicata al «freestyle». Presenta oltre 20 strutture per rail & box, linee slopestyle con alternanza di rail, box e kicker, tra i quali uno da 16 metri («decolletor») per scattare foto, filmati, ma anche semplicemente esercitarsi in alcune delle evoluzioni più difficili. Il tutto arricchito dall’area barbecue e musica sulle piste.
A La Thuile è operativo lo snow- park «Espace San Bernardo», posizionato sulla pista 36A nel settore della «Maison Blanche» e servito dall’omonima seggiovia a quattro posti. La struttura, adatta ai principianti, dispone di un mini rain- bow, un simple straight square, un fat box e altre strutture. Sul versante francese di La Rosiere è presente un altro snowpark con hip, fun box, rails, handrails e big air. La zona per il boarder cross è situata vicina alla seggiovia du Fort mentre lo snow cross des Zittieux è un percorso attrezzato accanto alla sciovia Sevoliere e alla seggiovia Roches Noires Express per freeride in sicurezza.
È invece dedicata ai surfisti della neve esperti il «Crevapark» di Saint-Rhemy-en-Bosses, nella valle del Gran San Bernardo. L’area è attrezzata con una spina di 10 metri di lunghezza e 3 metri di altezza con tre salti da 2, 4 e 10 metri.
A Pila il park «Areaeffe», aperto tutti i giorni dalle 10 alle 16, è collocato in prossimità dell’arrivo della funivia Grimod ed è comodamente servito dall’omonima seggiovia quadriposto con la quale si accede anche alla Slopestyle Zone (lungo la pista del Grand Grimod) dedicata ai più agguerriti e virtuosi fra gli snowboarder con rail, rail box e fun box abbinati a strutture in neve e kicker dai 3 ai 16 metri. Nella rinnovata parte «intermediate» è stato realizzato un percorso di gobbe lungo oltre 500 metri, caratterizzato da ostacoli naturali, tronchi, piccoli kicker e nuovi rail easy&fun.
Ai 1.900 metri della località Chantornè di Torgnon sorge il «White virus». Dispone di tre linee: una facile con due table top che permettono anche ai più piccoli di provare la splendida sensazione di saltare, «Slopestyle» e «Jibbing».
Il «Buffalo Snowpark» di Cime Bianche di Valtournenche si trova a 2.200 metri di quota, ed è servito dalla telecabina Valtournenche-La Salette. La struttura è ideale per chi è alle prime armi e dispone di sei jump con difficoltà facile e media, di una linea rail easy e di due box.
Per principianti anche il «Courmarider Park».