Al di là dell’evento meteorologico straordinario a nostro avviso i disagi patiti dagli abitanti di Fano e Pesaro traggono origine anche da una risposta insufficiente da parte delle due amministrazioni comunali.
Il grosso della neve è sceso sabato scorso11 Febbraio, anche se poi in qualche misura ha continuato a nevicare anche il giorno dopo.
Insomma già Domenica mattina 12 Febbraio era chiaro a tutti che la neve che aveva coperto le due città era veramente tanta, a livello di emergenza, soprattutto a Fano, e che pertanto occorrevano provvedimenti straordinari da prendere immediatamente.
Certo non ci si poteva aspettare di trovare le strade pulite già dal giorno dopo, Lunedì 13 Febbraio.
Il guaio però è che la situazione di emergenza è proseguita anche Martedì 14 e Mercoledì 15 Febbraio, con gran parte delle strade coperte di ghiaccio, con calanchi pericolosi e con il rischio per le auto di impantanarsi alla prima fermata.
Ancora peggio per i pedoni, che dovevano dividere la sede stradale con le auto, essendo impraticabili i marciapiedi, camminando sempre su un fondo molto scivoloso, e raccogliendo, nel migliore dei casi, grandi quantità di schizzi fangosi sugli abiti.
Solo nella giornata di Giovedì e soprattutto in quella di Venerdì, si sono cominciati a vedere i risultati del lavoro dei mezzi spalaneve, anche se a tutt’oggi la situazione in diverse periferie è ancora difficile.
Non vogliamo buttare la croce addosso a nessuno, ci rendiamo conto che la nevicata è stata eccezionale, (soprattutto a Fano, dove si sono raggiunti livelli mai visti dopo il 1956).
Però che l’opera di pulizia delle strade non sia stata soddisfacente è cosa sotto gli occhi di tutti, sia a Fano che a Pesaro.
Non mettiamo certo in discussione la buona volontà e la dedizione di chi ha allestito e coordinato la macchina dell’emergenza, ma sinceramente si poteva e si doveva fare qualcosa di più.
La sensazione è che l’emergenza sia stata affrontata con i mezzi adatti all’ordinaria amministrazione e questo ha comportato per tutti più disagi e per una durata maggiore.
Facciamo un esempio: Aset, per l’impraticabilità delle strade ha messo forzosamente in malattia molti suoi dipendenti addetti alla raccolta dei rifiuti; qualcuno ha suggerito che sarebbe stato più opportuno dotarli di una pala perché contribuissero all’eliminazione della neve.
Il Presidente dell’Aset ha risposto che il contratto di lavoro prevede la raccolta dei rifiuti e non la spalatura delle strade. E’ una risposta ineccepibile in tempi normali; nella situazione di emergenza che si è creata francamente avremmo preso contatto con sindacalisti e lavoratori per chiedere la loro collaborazione. Siamo convinti che molti non avrebbero negato una mano per contribuire a risolvere l’emergenza della loro città, anche perché immaginiamo che non tutti siano stati contenti di dover fruire delle ferie in questo periodo…
Come pure è evidente che occorresse un numero maggiore di automezzi spalaneve: nessuno pensa che le amministrazioni comunali debbano comprarli, ma è ovvio che si debba avere una anagrafe precisa di tutti i mezzi dei privati, con i quali deve essere già stata predisposta per tempo una convenzione, pronta da far partire alla necessità, insieme ad un adeguato piano delle priorità..
Speriamo almeno che questa triste esperienza faccia sì che le due amministrazioni comunali si attrezzino meglio per il futuro: un altro fallimento non sarebbe perdonabile…